P.E.I.

PROGETTO EDUCATIVO PER L'INFANZIA

 

Con la TV, i videogiochi e altri audiovisivi il bambino assume informazioni, ma non si sofferma sui significati profondi del racconto, su come vengono descritti i personaggi, estrapolando la loro concezione di vita e i loro conflitti. Il libro, anche illustrato, resta ancora la base di una vera cultura e un mezzo importante per la crescita del bambino.

 

PER:

-INIZIATIVE A SCOPO DIDATTICO (vedi anche scheda)

-COLLABORAZIONE E ADESIONE AL GRUPPO (vedi anche www.associazioniponzanoveneto.it)

-REPERIMENTO DEI LIBRETTI

-MANIFESTAZIONI

-LETTURE ANIMATE

-PER INVIARE UN COMMENTO

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UTILIZZO

A cosa servono i libretti P.E.I.? Principalmente, essi vorrebbero essere dei "supporti didattici". Ovvero testi sui quali educatori ed insegnanti possono far sviluppare una riflessione da parte del bambino (vedi scheda). Secondariamente, essi possono costituire un valido momento di svago o intrattenimento, alternativo alla televisione, leggero e non impegnativo, che comunque può agire come stimolo, rafforzando i processi psicologici già naturalmente in atto nel fanciullo.

 

FINALITA'

Il gruppo P.E.I. vuole porsi come coadiuvante per le famiglie e gli educatori, in quella zona obsoleta che sono le normali problematiche dello sviluppo affettivo nella seconda infanzia. L'offerta commerciale di supporti alla crescita emotiva in questo specifico settore infatti langue. Esistono testi specifici dedicati alle psicopatie cliniche, regolarmente prescritti dai professionisti di competenza, che proprio per questo hanno un loro mercato di riferimento. Poi, esiste un vasto mercato dell'intrattenimento che tutti conosciamo, ma poco o nulla nel mezzo. Noi vogliamo riferirci proprio a tutte quelle situazioni di occasionale disagio che costituiscono gli inevitabili gradini dello sviluppo emotivo. Situazioni dove la famiglia e gli educatori concorrono come cardine naturale della crescita. In questo contesto, un'agile supporto culturale può costituire un esempio che snellisce e facilita il lavoro del modello di riferimento adulto-genitore-parente-insegnante. La misura in cui l'attività culturale del Gruppo P.E.I. Ponzano si riflette in ambito sociale è la sensibilizzazione verso i nodi più ricorrenti dello sviluppo affettivo nel fanciullo. La quale passa attraverso la conoscenza delle tematiche stesse e dei loro meccanismi di evoluzione. Il riconoscimento di queste, tramite la manifestazione di conflitti interiori, maggiormente riscontrabili in ambito famigliare e con i coetanei, può essere coadiuvato da uno stimolo culturale sia divulgativo (sito internet), che educativo (opera narrativa). Divulgare da un lato e rappresentare in modo non didascalico da un altro costituiscono un atto di conferma sociale e culturale, percepito sia dall’adulto che dal bambino, come riconoscimento della propria appartenenza ad un sistema di valori, universalmente condiviso, che può aiutarlo ad elaborare e a far elaborare i suddetti conflitti nell'ottica della futura strutturazione della personalità adulta.

Più specificatamente. In letteratura esiste più di un autore che ci ha donato meravigliosi esempi educativi da far leggere ai nostri bambini. I fratelli Grimm, Andersen, Collodi ecc... perfino Esopo e Fedro. Tuttavia, quello che noi creiamo è un tipo di racconto finora inedito. Ovvero, le nostre storie illustrate esemplificano precisamente i conflitti emotivi e rituali della suddetta età. Il nostro riferimento teorico è la psicologia evolutiva.

 

ATTIVITA’ VERSO TERZI

Le attività che svolgiamo verso terzi sono sostanzialmente due. Generalmente, hanno una cadenza annuale per le “letture animate” e di due appuntamenti l’anno per la “divulgazione”. Le modalità del loro svolgimento sono qui di seguito descritte.

 

LA DIVULGAZIONE

Ai sensi dell’art. 7 comma 2 del Dlgs 117/17 le associazioni senza scopo di lucro possono svolgere la loro attività nei confronti di terzi (purché questa abbia una funzione sociale) anche attraverso la cessione di beni di modico valore. Possono inoltre, al fine di finanziare le proprie attività, sollecitare un contributo di natura non corrispettiva (volontario). L’attività di divulgazione consiste quindi nell’esposizione di uno o più titoli del nostro catalogo, da parte di un nostro incaricato (volontario in forma occasionale), allo scopo di realizzare quella che noi chiamiamo “sensibilizzazione verso le tematiche dello sviluppo affettivo nel fanciullo”. Questa forma di divulgazione, come più su già illustrato, interessa sia l’adulto che il bambino. Pertanto, seppur in modo non necessariamente congiunto, durante lo svolgimento di una manifestazione locale, potrete incontrare un nostro volontario che distribuisce i libretti P.E.I. e farvi illustrare le tematiche e i meccanismi educativi in essi contenuti. Quindi, se vi saranno sembrati utili, potrete donare una cifra non superiore a due euro per ogni libretto trattenuto.

 

LETTURE ANIMATE

Le "letture animate" vengono generalmente svolte nell'ambito di eventi o manifestazioni organizzati da soggetti terzi (altre associazioni o enti pubblici), negli spazi e nei tempi che questi avranno predisposto. Le "letture animate" non costituiscono nessun onere per i soggetti organizzatori degli eventi di cui sopra, e sono da ritenersi a titolo completamente gratuito per i partecipanti. Per accedere alle sessioni di "letture animate" è sufficiente che i genitori (accompagnatori maggiorenni) sottoscrivano la liberatoria per la somministrazione delle letture ai minori che troveranno prestampata al momento della partecipazione. Il numero massimo di partecipanti viene stabilito in quindici bambini, di età dai sei agli undici anni. Questo significa che noi forniamo fino a un massimo di quindici copie per ogni titolo al momento disponibile nel nostro catalogo, di cui, generalmente, ne consigliamo tre: Due a carattere etico, intervallati da uno a carattere narrativo. Alla fine della sessione di lettura, sarà possibile conservare i libretti, restituirli o sceglierne altri tra quelli non letti. Naturalmente, viene accettata l'offerta libera, con le stesse modalità usate per l'attività di divulgazione (massimo due euro per ogni libretto trattenuto).

A produrre un effetto enfatizzante sulle storie proposte, oltre all'intonazione della lettura, contribuisce soprattutto la fruizione promiscua di queste. Cosicché, un passaggio risulterà tanto più divertente, quanto più sarà condiviso con altri bambini.                                                                                                                                                                             

 

CHI SIAMO

Il gruppo P.E.I. è attualmente composto da due persone. La nostra attività, oltre a proporsi come potenziale valorizzatore delle competenze genitoriali, trova la sua motivazione nella produzione di testi narrativi, attraverso l'adesione nell'opinione per la quale, (sebbene sia sicuramente esagerato parlare di necessità educativa nell'ambito dello sviluppo affettivo) nell'epoca odierna, il progressivo depauperamento dei modelli di riferimento reali conduca alla necessità di una sempre maggiore fruizione di quelli culturali.                                                                                                                                                                                                                                                           

 

NOTE LEGALI

Costituzione italiana: Parte I Titolo II Art. 33 "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento" (divulgazione). Gli appartenenti al gruppo P.E.I. si impegnano a proporre idee al fine di realizzare strumenti atti a dare supporto nell'educazione dell'infanzia. Si impegnano inoltre nella stesura e nella realizzazione materiale di detti supporti, nella fattispecie libri illustrati. Si impegnano anche a diffondere e divulgare a fini conoscitivi le opere, per conto del gruppo, e da essi firmate. Il gruppo P.E.I. opera nei modi e limiti imposti dalla legge italiana. Nello specifico: Relativamente all'obbligo dei requisiti professionali, “sono esclusi coloro che vendono o espongono per la vendita le proprie opere d'arte, nonché dell'ingegno purché a carattere creativo, realizzate anche mediante supporto informatico.” (Fonte: Legislazione sul commercio. Ascom-Confcommercio). Inoltre, relativamente al contributo volontario, elargito dalle persone da noi avvicinate in luogo pubblico e allo scopo di partecipare alle spese della stampa, è previsto che: Art. 770, Titolo V, Capo I del codice civile: “Donazione remuneratoria. È donazione anche la liberalità fatta per riconoscenza o in considerazione dei meriti del donatorio.” Quindi, gli appartenenti al gruppo P.E.I. s' impegnano a non ricevere mai una somma superiore ad euro due, per ciascun libretto lasciato nelle mani di una persona o gruppo di persone che abbiano espresso la loro riconoscenza per il lavoro da noi esposto. S'impegnano anche a non consegnare materiale alcuno nelle mani di bambini o minori, previo assenso del genitore o dell'adulto che li accompagna. Le "letture animate" vengono svolte previa sottoscrizione, da parte dei genitori, della liberatoria per la somministrazione ai minori. Tutti i contenuti del sito "Gruppo P.E.I. Ponzano" sono patrimonio intellettuale dell’associazione e sono protetti dalla normativa vigente sul diritto d'autore, in riferimento alla persona del rappresentante e responsabile del gruppo. Le immagini esposte in questo sito, lo sono a titolo esemplificativo, in quanto realizzate con il supporto dell’associazione. Fatti salvi gli usi personali, non è consentito utilizzare i contenuti del sito senza autorizzazione. Si dichiara che gli indirizzi di posta elettronica dei soggetti giuridici e privati, che pur in forma anonima, avranno inviato un commento a questa associazione, non saranno ne pubblicati ne ceduti a terzi.

 

RICONOSCIMENTI UFFICIALI

Il riconoscimento è l'atto mediante il quale un soggetto pubblico attesta l'integrità formale di un'associazione o di un comitato. Non ha carattere di merito o paraconsensuale, esso fa riferimento esclusivamente a che l'operato sia attinente ad una funzione sociale o che coinvolga a vario titolo parte della cittadinanza. Non comporta nessun vincolo o responsabilità, anche a posteriori, da parte del soggetto che lo emana.

-15/10/13 L'Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Villorba (TV) esprime "apprezzamento per l'attività svolta dalla Vostra associazione" ed auspica "che il Vostro impegno continui..."

-26/11/14 Siamo iscritti nel Registro degli Organismi con finalità educative e formative del Comune di Treviso alla posizione n.30

-27/03/15 A partire da questa data, per gentile concessione del Comune di Ponzano (TV), è disponibile sul sito www.associazioniponzanoveneto.it una pagina che illustra l'aspetto associativo e collaborativo del nostro Gruppo.

-14/03/24 A partire da questa data, in riferimento al territorio comunale di Ponzano Veneto (TV), è visibile nel sito della Provincia di Treviso www.sportellofamiglia.tv.it una pagina che illustra le nostre attività verso terzi.

AVVERTENZA

Educare non indurre. È sempre consigliabile stimolare una riflessione piuttosto che essere diretti. Per questo motivo raccomandiamo, al fine di non vanificare l'effetto sollecitante che potrebbero avere questi fumetti, di non esplicitarne i meccanismi psicologici che fanno muovere i personaggi.

 

EDUCATIVO

L'aggettivo "educativo" non è un termine giuridico. La parola "latte", "formaggio" o "istruzione" ad esempio lo sono. Ciò che non è conforme ad una definizione giuridica, non può essere chiamato con quel nome. Per tanto, il termine "educazione" deve essere inteso in un senso più ampio. Teoricamente, qualsiasi opera narrativa ha un valore educativo. L'esperienza culturale è in un certo senso reale, quindi educativa. Tuttavia, a differenza dell'esperienza reale, quella culturale, per sua natura intrinseca, sortisce il suo effetto educativo in modo soggettivo. Ovvero, esso sarà tanto più efficace quanto più il soggetto si sentirà chiamato in causa dalla vicenda narrata.

 

CATALOGO

Martino e il trasloco

" Distacco affettivo "

Pagine 50

Martino avventuriero

" Bimbi spericolati "

Pagine 28

Martino e la sua padrona

" Autostima "

Pagine 40

Martino e i suoi amici

" Socialità infantile "

Pagine 30

Martino gatto da giardino

" Adeguamento "

Pagine 24

Martino e la casa di Nerino

" Precocità affettiva "

Pagine 46

Martino e la frutta

" Intelligenza emotiva "

Pagine 24

Martino e la gara sportiva

" Agonismo "

Pagine 24

Martino e le ferie

" Fede "

Pagine 58

Martino e la giostrina per bambini

" Invidia e gelosia "

Pagine 24

Martino esploratore

" Motivazione "

Pagine 64

Martino e la sua famiglia

" Narcisismo "

Pagine 40

Martino e l'imprevisto

" Identità di genere "

Pagine 30

Martino e l'ora di cena

" Ritualità famigliari"

Pagine 20

PREFAZIONE ALL'OPERA

Che questo tipo narrazione sia una novità assoluta è fuori da ogni dubbio. Perciò, era necessaria una prefazione che chiarisse, complementariamente alle singole postfazioni di ogni racconto, la funzione dell’opera nel suo insieme, nonché l’autorevolezza del suo intento. A cosa può servire esemplificare narrativamente dinamiche psicologiche già naturalmente in atto nell’età evolutiva? A creare problematiche che quindi non s’impongono? A costruirci nuove necessità di cui non abbiamo bisogno? Esaminando le postfazioni dei quattordici racconti che sono stati fin qui realizzati, noterete che essi si presentano semplicemente per quello che sono. Storielle per bambini dalla trama simpatica e con tematiche vagamente moraleggianti, sulla solidarietà, il senso etico ed un po’ sentimentali. Quindi, per quel che riguarda la caratterizzazione in forma psicologica del personaggio, tuttavia marginale nel testo, ma accuratamente descritta nelle postfazioni, non avevamo alternative, poiché a un gatto non avremmo potuto attribuire caratterizzazioni culturali, ideologiche, sociologiche ecc… Infatti, al di fuori della sua psicologia, dell'etica e del simbolo, in una storia per bambini non rimane molto spazio per altri elementi caratterizzanti del protagonista. Per tanto, per la realizzazione di queste storie, non siamo partiti dalla trama o dal tema, ma proprio dall’elemento psicologico del personaggio. Ovvero, con l’intento di confezionare un racconto esemplare, creato appositamente per sottolineare la reazione del protagonista ai fatti, e non i fatti in sé o le tematiche che da essi scaturiscono.
Allora, perché abbiamo rappresentato dinamiche psicologiche normali e non patologiche? Perché rappresentare codeste dinamiche costituisce un atto di conferma sociale e culturale, percepito dal lettore come riconoscimento della propria appartenenza ad un sistema di valori, universalmente condiviso, oltre che alla possibile interpretazione di una riprova, sull'aver intrapreso la giusta strada. Ma come funziona l’assimilazione del messaggio? L'esperienza culturale è in un certo senso reale, quindi educativa. Tuttavia, a differenza dell'esperienza reale, quella culturale, per sua natura intrinseca, sortisce il suo effetto educativo in modo soggettivo. Ovvero, esso sarà tanto più o per nulla efficace, quanto più il soggetto si sentirà chiamato in causa dalla vicenda narrata. Per questo motivo, la narrativa lo può aiutare a confermare le sue scelte o quanto meno il contesto in cui queste si sono rese necessarie. Infine, come e perché sono emersi, fin ora, proprio questi quattordici argomenti per la nostra collana? Tenendo costantemente ben saldo il riferimento orientativo della teoria evolutiva, quale presupposto del nostro intento educativo, abbiamo attinto da altre discipline, tra cui la cognitivo-comportamentisca e la psicoanalisi classica, le meccaniche più dettagliate dei risvolti affettivi nell’età della fanciullezza. Per tanto, abbiamo scelto quattordici argomenti che non sono risolutivi, ma che costituiscono solo una parte di un percorso ben più ampio e articolato che, tra l’altro, implica anche altre fasce di età.

 

RIFERIMENTI TEORICI DELL'OPERA

Le tematiche concernenti la crescita emotiva del fanciullo, e rintracciabili nella maggior parte dei testi di psicologia dell'età evolutiva, trovano implicazioni e combinazioni pressoché infinite in ambito narrativo. Tuttavia, tentare di esemplificare tematiche psicologiche in un racconto, cominciando proprio da queste e non dalla loro fenomenologia, potrebbe conseguire un risultato dal sapore macchinoso e didascalico. Inoltre, affinché le nostre storie avessero un intento educativo, avrebbero dovuto dotarsi tutte di una struttura narrativa atta a descrivere un momento catartico. Quindi, per soddisfare entrambe queste esigenze, abbiamo optato per lo schema narrativo della tragedia e per il costante riferimento orientativo ad una psicologia finalistica o di scopo. In pratica, se in letteratura è consuetudinario tracciare comportamenti e scelte caratterizzanti aspetti psicologici, non lo è tracciare aspetti psicologici declinanti in comportamenti e scelte. E poiché quest'ultima, invece, è una prerogativa del testo teatrale, abbiamo adottato la tecnica del fumetto, ovviando al problema di un esito dal sapore didascalico. In questa formula, le reazioni dei protagonisti ai fatti non sono strettamente funzionali alla storia, bensì la storia diventa un presupposto alle reazioni del protagonista. Tutto questo ci è servito per privilegiare l'aspetto educativo ed esemplare, rispetto a quello evocativo e simbolico della prosa narrata. Quindi, fatta questa doverosa precisazione, per spiegare quale tra i vari indirizzi psicologici abbiamo scelto come riferimento teorico, diciamo subito che non avremmo potuto utilizzare la psicologia cognitiva, perchè col suo approccio analitico non avrebbe soddisfatto le nostre esigenze. E nemmeno la psicoanalisi classica, sebbene poggi su una concezione finalistica, a causa del metodo settoriale ed essendo priva di una visione univoca, avrebbe potuto fare al caso nostro. Invece, ciò di cui avevamo bisogno era la psicologia evolutiva. Infatti, essa rappresenta il viatico ideale per la realizzazione delle nostre storie, in quanto al culmine della sua speculazione finalistica arriva a toccare la filosofia (Hegel) e la spiritualità religiosa. Con i suoi precetti può costituire una chiave di lettura in senso etico del comportamento umano e, grazie alla concezione univoca che ne deriva (per cui l'età evolutiva si estende a tutta la vita dell'individuo), unitamente alla differenziazione in tre personalità comportamentali progressive, ci offriva la possibilità  di ordinare le meccaniche più dettagliate dei processi psicologici, al fine di rendergli dignità esistenziale. Quindi, poiché in questo particolare indirizzo psicologico le dinamiche transizionali fra una personalità e l'altra, seppur colte durante la loro tensione alla strutturazione della personalità successiva, rappresentano sempre un momento catartico, ovvero di trasformazione per la personalità in essere, ecco il perché del nostro ricorso alla struttura narrativa della tragedia. Infatti, se nella tragedia, per ripristinare l'ordine destabilizzato, si rende sempre necessario il sacrificio dell'eroe, anche per la psicologia evolutiva la strutturazione della personalità successiva passa attraverso un processo di negazione e rifondazione del comportamento, antecedente e propedeutico al cambiamento di percezione.  

BIBLIOGRAFIA MINIMA

-P. Legrenzi, S. Roncato, R. Rumiati, G Sartori "Lineamenti di psicologia generale e dell'eta' evolutiva" Le Monnier.

-Anna Oliverio Ferraris, Alberto Oliverio "Psicologia i motivi del comportamento umano" Zanichelli.

-Giulio Cesare Giacobbe "Alla ricerca delle coccole perdute" Ponte alle grazie.

-James Hillman "Il sogno e il mondo infero" Adelphi.

-A. Oliverio Ferraris "Il bambino e l'adulto" Laterza.

-S. Trere', G. Gallegati "Itinerari nella comunicazione letteraria" Bulgarini.

-Seymour Chatman "storia e discorso" Pratiche edizioni.